Ideazione e regia Massimo Lanzetta
Drammaturgia Cristina Gualandi
Astronave, aero-strutture e illuminazioni Paolo Baroni
Ideazione e realizzazione pittorica dei costumi Alessandra Cimatoribus
Traduzione in opera e realizzazione costumi Daniela Salernitano
Creazione dei cieli Luca Acito
Assistente alla regia Daniela Allegretti
Verificatore della leggerezza Manuel Montemurro
Luciana Paolicelli Comandante Laika
Nadia Casamassima Icaro – Sole
Antonella Mazzei Vanessa
Giovanna Staffieri Clelia
Adriana Uricchio Pegaso – Terra
Massimo Lanzetta Pilota Tazio,addetto alla cattura e alla diffusione sonora
Luca Acito Pilota Pan,addetto alla cattura e alla diffusione delle immagini
Andrea Santantonio Pilta Juri, addetto al rifornimento e all’orientamento luminoso
Le voci del Sole e della Terra sono di Mimmo Cuticchio
dedicato a Cico.
Scrive il regista: Nel 2000 rivedo dopo 30 anni il capolavoro del maestro Stanley Kubrick ”2001, a Space Odissey” . Avevo solo 13 anni nel ’69 , ma da allora ho continuato a dire e a pensare che quel film mi aveva ‘cambiato’, senza sapere bene perché. Credo che anche la scelta di fare del teatro la mia vita sia dipesa in qualche modo dalla visione di quell’opera. A distanza di 30 anni, dunque, me lo sono ritrovato davanti e ho deciso di affrontarlo. Mi sono messo a studiare , ho letto libri, ascoltato interviste del Maestro, preso appunti, scritto cose in un Diario. Mentre facevo e faccio questo lavoro, ho accanto –nella vita – i miei due piccoli figli: chissà perché, ho cominciato ad osservarli con un altro sguardo, molto simile a quello necessario per ‘stare’ nel film. Alla fine (ma non c’è mai una fine) mi sono convinto che oltre l’infinito ci siamo tutti noi, sotto forma di stelle. Perché ciascuno di noi, in quanto unico e irripetibile, è eterno. Per questo sento il bisogno di mettermi in viaggio , per verificare se è davvero così. E questo viaggio non voglio farlo da solo, per desiderio di condivisione e per un po’ di naturale paura. Voglio costruire un’astronave che sia capace di trasportare me e 200 persone oltre l’infinito, perché quel suono che sento in alcune notti d’estate mentre guardo le stelle, mi chiama e vuole che io lo segua. Questo suono è familiare –forse è quello che alcuni scienziati messicani recentemente attribuiscono alla formazione dell’universo, o forse è quello raccontato nei miti indio a proposito dell’Uovo Cosmico, non so – .
Dopo ‘Soglie’ e ‘La Storia dei Mille Giuramenti’, il Teatro dei Sassi sente il bisogno di usare il cannocchiale al contrario. C’è anche l’urgenza di intraprendere un viaggio insieme, noi e gli spettatori, in uno spazio scenico pienamente condiviso, accomunati da un desiderio comune: volare.
Massimo Lanzetta