In fondo al fiore (1995)
Menzione Speciale al Premio E.T.I. Scenario
Teatro dei Sassi presenta
“In fondo al fiore” – atto unico con prologo di Cristina Gualandi
regia di Massimo Lanzetta
con: Luciana Paolicelli, Nadia Casamassima, Rita Felicetti, Antonella Mazzei, Gianni Paolicelli, Giovanna Staffieri.
Coreografie: Paola Carbone
Ambientazione e Costumi: Teatro dei Sassi
Il Muro è stato realizzato da Romolina Trentini
Progetto sonoro: Massimo Lanzetta
Disegno luci: Francesco Catacchio
Tecnico luci: Cico Bruno, Salvatore Del Gaudio, Silvio Signore
Si ringraziano tutti gli anziani che hanno testimoniato, l’Università della Terza Età’ e l’Istituto ‘Brancaccio’ di Matera, Il Teatro Duni di Matera, il Teatro Kismet di Bari, e quanti hanno curato la raccolta delle storie.
Lo studio per ‘In fondo al fiore’ ha ricevuto una menzione speciale dalla Giuria Nazionale del Premio Scenario 1995.
“In fondo al fiore” fa parte del progetto di ricerca drammaturgica e di laboratorio teatrale “La Memoria delle città”, ideato a Matera nel 1993 dalla Associazione “Teatro dei Sassi” in collaborazione con l’Università della Terza Età della stessa città.
Ad un gruppo di anziani materani è stato domandato di ricordare episodi della loro giovinezza. Queste storie, d’amore, di guerra, di vita quotidiana, sono state il punto di partenza per l’elaborazione del testo. Cercavamo uno spirito adatto al racconto, all’incontro. Volevamo raccontare storie non vissute in prima persona ma non lontane nel tempo, per scoprire una profondità di questo presente sempre più concitato e occupato dal superfluo. Abbiamo così compreso che per testimoniare occorre accordare un’importanza maggiore a ciò che apparentemente non si vede, per qualche istante almeno, e non solo a noi stessi.
I Personaggi del Prologo sono ciechi, perché in un tempo sospeso, un presente assoluto ed ingenuo, che non distingue passato e futuro.
L’azione si svolge su un quadrato di terra, perché sulla terra restano impressi i segni del passaggio di ogni avventura umana. Siamo andati cercando questi segni, ad occhi aperti, ed abbiamo incontrato la storia di Maria, quella che vogliamo raccontare. E’ una storia che si dipana tra passato e presente; è una storia d’amore con al centro una donna che vuole raccontare, una donna fragile ma determinata, che cade, e per rialzarsi ha bisogno dell’aiuto di tutti. La legge di questa donna è una legge che viene spesso infranta. E’ una legge non scritta su carta; non è la legge di Dio, non è la legge del Padre: è la sua Piccola Legge, una verità scritta nel corpo, una verità di carne.
Maria vuole raccontarsi, ma non può farlo da sola. Da sola va soggetta a dimenticarsi.
Maria domanda attenzione e cura, come ogni storia che sta per nascere.